Non ci muovemmo. Eravamo noi due, soli, nell’oscurità e nella comodità della limousine; un’atmosfera pesante sospesa fra di noi. Siamo così vicini, pensai. Pochi centimetri in più e potrei toccarlo, sentire le sue mani su di me. Chiusi gli occhi per mezzo secondo, covando il desiderio nascosto di vederlo avvicinarsi a me per baciarmi. Ma, quando aprii gli occhi, notai che stava guardando in basso, verso il mio anulare. Oddio, realizzai. Crede che io sia sposata. Pensai alla bugia ridicola che gli avevo raccontato, ed anche al fatto che molto presto avrebbe sicuramente scoperto la verità. Ma non ancora, pensai tra me e me. In questo momento, tutto è perfetto.
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